"L'ora d'oro" a 100 anni dalla nascita di Menghini
Fra coloro che nel secolo scorso contribuirono maggiormente a consolidare l’identità culturale della valle di Poschiavo, ma anche a sprovincializzarla e a renderla protagonista dell’avanguardia letteraria del suo tempo, spicca la poliedrica figura di Felice Menghini (1909-1947), sacerdote, poeta, scrittore, giornalista, studioso, editore, operatore culturale dall’intraprendenza e dalle risorse fino a poco tempo fa insospettate. A cento anni dalla nascita, è stato dato alle stampe da poco il libro “L'ora d'oro di Felice Menghini. Il suo tempo, la sua opera, i suoi amici scrittori” a cura di Andrea Paganini. Il libro – che raccoglie gli atti del convegno di studi tenutosi a Poschiavo l'8 e il 9 dicembre 2007 – presenta la figura e l'opera di Menghini, il contesto storico in cui visse e alcuni amici scrittori che egli coinvolse nella fucina delle sue edizioni. Diversi i contributi che sono presenti nel volume di ben 288 pagine. Ne citiamo alcuni. Adriano Bazzocco apre con “Un pezzo di storia mondiale alla nostra frontiera sud”, la val Poschiavo durante la Seconda Guerra mondiale e per restare in tema Vanessa Giannò parla di esuli della seconda guerra mondiale in corrispondenza con don Felice Menghini. Massimo Lardi affronta don Felice Menghini e gli altri letterati poschiavini, mentre Luigi Menghini “Uno sbalzo, un grido, un tonfo!”, la morte nel racconto di Felice Menghini. Per descrivere la figura di dottore, parroco prevosto Antonio Giuliano riporta i documenti dell’archivio storico comunale. “Felice Menghini legge Francesco Chiesa” è il titolo dell’intervento di Raffaella Castagnola, “Una questione di fedeltà”, Felice Menghini lettore e critico di Valerio Abbondio è a cura di Pietro Montorfani. E ancora Carlo Cattaneo focalizza il discorso sui letterati di confine: memorie di fatti e luoghi, mentre Maria Chiara Janner analizza tre poemetti sacri e Andrea Paganini presenta prose inedite di Felice Menghini.
Ci piace ricordare Menghini con le parole di un altri importante scrittore ed eclettico personaggio: Grytzko Mascioni. Mascioni ne ha elogiato la cultura «straordinariamente aggiornata, addirittura in precoce sintonia con i più significativi fermenti che in quegli anni difficili percorrevano il mondo letterario italiano, che era, per elezione linguistica, il suo; ma in più, con una vigile sensibilità che lo rendeva attento tanto alle radici più profonde della nostra civiltà occidentale – quelle greche in primo luogo –, quanto alle voci più alte della moderna lirica europea, a cominciare da Rilke».
“L'ora d'oro”, Poschiavo 2009, pagine 288, euro 15.
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