Un'idea? Visitare i 18 presepi di Bianzone
Diciotto presepi su e giù per il paese – ed è stato necessario scarpinare per poterli vedere tutti -, una camminata con tanto di cartine e cartelli per aiutare i visitatori e soste gastronomiche con ogni ben di Dio fra dolci e salato, il sorriso degli abitanti che non sapevano più cosa offrire ai passanti.
È andata in scena così, ieri pomeriggio, a Bianzone la seconda edizione di “Su e giù per presepi” organizzata da Ecomuseo delle Terrazze Retiche di Bianzone e Futura onlus in collaborazione con i volontari della protezione civile, la parrocchia, le scuole e la popolazione di Bianzone e con la partecipazione di alcune aziende agricole locali. I contradaioli e le famiglie si sono unite nel realizzare per le festività 18 sacre rappresentazioni che, già nel corso delle vacanze, sono state visitate sia dagli abitanti sia da persone venute da fuori paese a dimostrazione che c'è un tipo di turismo che, in barba all'assenza della neve, sceglie di visitare il territorio anche attraverso le sue proposte popolari o culturali. E i presepi di Bianzone dislocati in lungo e in largo – ieri è stata messa a disposizione una navetta per collegare i vari punti – hanno dato la possibilità sia di conoscere il paese sia di fare una passeggiata al sole. Una comitiva di persone è partita da piazza Vanoni e ha incontrato il primo presepe: quello della scuola dell'infanzia che ha realizzato, con bottiglie di plastica, i pinguini del Polo Sud con cappellino colorato, mentre nella bella fontana fra via dei Monti e via Guarnelle statuette di gesso e un messaggio di pace è stato lanciato a tutti. In via Selvetta il tema del presepe è l'emigrazione con tutto il carico di ricordi che chi emigra porta con sé, mentre a Prada alta grandi mongolfiere volano sopra il mondo rappresentato da un globo che gira. Seppure con il fiatone i visitatori hanno proseguito fino in via Colora dove c'è il presepe più “alto” di Bianzone e n'è valsa la pena: qui sotto un arco e in un'ambientazione agricola, le statuine sono costruite a maglia con la lana. Da qui si ridiscende per Prada Bassa dove c'è uno dei presepi più belli visti in Valle per originalità, raffinatezza e cura: in un igloo è ricreata una sacra rappresentazione candida di neve, con personaggi e animali ricoperti di calde pellicce. Seppure sia impossibile citare tutti e diciotto i presepi ricordiamo ancora la capanna di granoturco in via Paiada, un'altra scavata in un tronco in via Cambreno oppure la sacra rappresentazione con sagome di legno al parco della Rimembranza o quella che rimanda al Venezuela con tanto di cartoline e musica in tema in fondo a via Teglio realizzata da cittadini originari di quella terra. Altri ce ne sono che meritano di essere visitati in questi giorni prima dell'Epifania. E, ieri, per chi ha partecipato alla manifestazione i contradaioli hanno offerto con grande generosità torte di mele, al cioccolato, alla crema, dolcetti, mandarini tuffati nel cioccolato caldo, pop corn, salumi e formaggi. Niente premio al migliore presepe per volontà degli organizzatori stessi che preferiscono dare visibilità al lavoro e impegno di tutti con una giornata di festa.
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