Nasce ad Aprica (SO) Valtellina, nel 1930 in una realtà contadina di povera gente dove anche i bambini si impegnano a collaborare per guadagnare il pane della sopravivenza.
A questo scopo, già in età scolastica, nel tempo libero, si offre come bambinaia (vedi “Estate di Pia”, 1998) e, terminate le elementari, s’immette nel mondo del lavoro secondo le offerte del tempo, a servizio fuori paese. (vedi “Ricordi di guerra”, “Una parentesi fuori dal mondo”, “Uita d’Abriga” ecc. della stessa autrice.) Nel 1953 emigra a Berna dove vi rimarrà fino al 1976. A Berna, pur lavorando in un ristorante, sfrutta le occasioni possibili per farsi un po’ di cultura. Collabora con la Missione Cattolica e, seguendo corsi serali, consegue un diploma di maturità in tecnica turistica. Nel frattempo è passata dal ristorante alla fabbrica e negli anni ‘60 la chiamano a dirigere un convitto di ragazze-operaie. La crisi economica del 1976 porta la ditta al fallimento e la scrittrice si trasferisce a Lugano in un piccolo ufficio d’importazione.
In quegli anni, coltiva l’hobby della scrittura. Collabora con il “Corriere della Valtellina” e con lo “Eco delle Valli” fino alla loro estinzione. Nel 1993, a 63 anni conclude l’obbligo lavorativo e passa al beneficio della pensione. A quel punto, ritenendo tardi e infruttuosa la ricerca di un editore, pubblica e gestisce in proprio i suoi libri, muovendosi necessariamente entro un’area ristretta. Di passo in passo pubblica nove volumi dal 1993-2004. Non può vantare un titolo di grande successo, ma sono libri di testimonianza. E’, quindi, considerata una testimone della vita locale, dell’era contadina (anni ‘40) e del suo dialetto (vedi vocabolario in allestimento). Oggi alterna il suo soggiorno fra Aprica e Lugano. Fa parte del P.E.N. Club, dell’ASSI, dell’ASIS in Svizzera, e ad Aprica si impegna a dare testimonianza nel campo turistico e sociale, dove viene richiesta, secondo le sue forze e capacità.