Memoria Storica Uindüi/ualanghi

[Luisa]

uindüi/ulanghi an abriga

da quat tem, an abriga,
più as parla da uindüi
e sinti numinan an cö,
al fa ina certa marauea.
Al mutiuo l’e li grand fiucadi da sti dì,
e an particolar, quèla da stanoc´
ch’à ´ntrauersat da nöf li stradi,
urmai netadi i-à e ruinat la festa ai furester,
che par al fì settimana i s’e lagac´sü,
par fa la sciadaatirac´da la bèla nef.
Fiucada ch’à mès in alarme i meteo
e chi ch’e respunsabil da serà sü i impianc’
par al pericui di uindüi.
“Tropa grazia Sant antóni” l’e al casu da dì,
par sti mürachi da nef dopu agn da magra.
Ma l’e miga ina nuità.
Quii dal mè tep i regorda almenu quatar pos-c´
An ghe ch’al tèndeua a uignì gió i uindüi
an di nos paragi: du an da la ual e du an abriga.
An da la ual quèl da Nembra u da la ual dal lac’
ca al gh’à mai dac´fastidi a nigü,
e quel da baluerta ch’al creaua ´nueci i sö problemi,
a la primavera quando i müdaua an da la ual
la nosa get cun al so bes-ciam.
An abriga ün l’e quèl dal palabiu u ualèta,
ma roba da póch e quel dal filù
ca l’e da agn ch’al da miaga sègn da stacas.
Difati al sa perd quasi an da la me memoria
l’ultima ólta (agn 40 ?)
ca dre a la ual, l’e iuat fin al mulì di plaz.

©Luisa Moraschinelli
(Aprica, 5.2.2006),

(Traduzione approssimativa) valanghe/uindüi all’Aprica)
Da tempo non si sente più parlare di valanghe all’Aprica e fa un certo effetto sentirne nominare oggi. Il motivo sono le grandi nevicate di questi giorni e in particolare di questa notte, che ha creato problemi alla viabilità dopo tutti il lavoro di sgombro di questi giorni e messo in difficoltà i forestieri che, attirati dalla bella neve, avevano raggiunto il paese sperando in favorevoli sciate. Nevicata quella di quest’oggi che ha messo in allarme i responsabili del pericolo di valanghe, tanto da chiudere gli impianti di risalita. E’ il caso di dire:”troppa grazia Sant Antonio” dopo anni di magra. .Ma non è una novità. Quelli della mia età sanno che ci sono almeno quattro zone dove di solito, un tempo scendeva la valanga; due in Val Belviso e due all’Aprica. In Val Belviso, quella di Nembra o valle del latte, che però non ha mai dato fastidio; l’altra invece di Valle Aperta creava problemi alla gente che nella primavera doveva trasferire le bestie in valle e ostacolava il passaggio tanto da dover, a volte, creare un tunnel entro la valanga stessa per far passare le bestie. E le persone. In paese c’era quella del Palabione o Valletta di dimensione limitate tanto che non ha mai dato problemi e quella del <filù> (sopra la Magnolta, che a dire il vero da anni non si muove. Infatti l’ultima, nei miei ricordi, risale agli anni 40 ca. che però doveva essere di una certa dimensione tenuto conto che, seguendo il torrente era arrivata fino al vecchio mulino dove oggi c’è la sede degli alpini, ma senza fare danni.